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Riqualificare il patrimonio immobiliare e urbanistico attraverso le piscine

Alcuni ritengono che sia una grande fortuna per il nostro paese, altri che sia una sorta di distorsione negativa, ma il dato di fatto incontrovertibile è che l’Italia è un paese di legittimi proprietari di immobili. Diciamo che esiste una percentuale che si aggira intorno al 65% della popolazione che possiede la casa che abita.

 

A questa pletora di proprietari immobiliari si aggiunge un altro dato importante, questo fornito dalle indagine condotte dalla Assopiscine (associazione italiana dei costruttori di piscine): il 10% delle case sul territorio italiano è attorniata da almeno 400 metri quadrati di spazio abitativo esterno, il che presuppone un’ampia possibilità per la costruzione di piscine da esterno.

 

Pochi impianti nello stivale

Il nostro paese però dimostra di non avere un grande feeling con questa idea, tanto più se confrontiamo la nostra statistica con quella di altri paesi europei: in Francia c’è una piscina privata ogni 105 abitanti, in Spagna ogni 116, in Italia ogni 850. Ancora peggio se pensiamo agli impianti pubblici, per dire: la Germania ha una piscina pubblica ogni 5.500 abitanti, l’Italia ogni 19 mila.
Il settore, insomma, stenta nonostante l’innovazione portata da nuove tecnologie, nuovi materiali, soprattutto nuove idee. Una piscina aggiunge un notevole valore all’abitazione, si parla del 10% in più rispetto al valore della casa, in merito a questo c’è tutto un discorso sul valore catastale: l’immobile può configurarsi come abitazione di lusso anche in presenza di una piscina inferiore agli 80 metri quadri ma in presenza di altri elementi e rifiniture di pregio nell’abitazione, comportando un aumento nelle tassazioni patrimoniali.

 

Ripartire dalla formazione

Qualcosa in questa industria non gira come dovrebbe, lo si capisce chiaro e tondo dalle parole di un’intervista rilasciata da Antonio Fedon, presidente di Assopiscine interrogato sullo stato di salute del settore: “A penalizzarci è innanzitutto il quadro normativo, non tanto per la moltitudine di norme locali diversissime che rendono ogni cantiere un interrogativo, ma per l’assenza di un chiaro profilo professionale del costruttore di piscine che qualifichi gli operatori e quindi garantisca alle famiglie un lavoro a regola d’arte”.
Insomma, l’esperto latita o non ha il certificato. È un grosso problema visto che una struttura da esterni, interrata, può costare dai 15 mila euro fino a 30 mila, ovviamente dipende dagli optional. Ma, a fare le cose per bene, servirebbero ben 5 figure professionali specializzate per la costruzioni di un impianto, l’azienda deve poter garantire la copertura di queste figure professionali se vuole vendere. Non c’è molto da fare quindi se non investire in formazione del personale, contestualmente serve che si vada a colmare quel vuoto normativo che non specifica esattamente quali requisiti tecnici e capacità deve possedere un professionista del settore.

 

ForumPiscine 2019

A proposito di formazione, a metà febbraio si è tenuto il principale evento fieristico del settore piscine ovvero ForumPiscine 2019. Già arrivato alla sua undicesima edizione, l’evento si propone come hub di idee, proposte e notizie per tutti gli interessati a questa industria. La fiera si è tenuta dal 13 al 15 febbraio a Bologna ed anche quest’anno ha presentato la doppia formula Expo (anche con aziende estere proveniente da Austria, Cina, Francia, Germania, Israele, Olanda e Spagna) più un ricco programma di convegni e workshop.
Ricollegandoci a quanto detto sopra, si potrebbe riassumere la ricetta per incrementare ancora di più le vendite del settore attraverso i 4 macro punti al centro dei momenti di formazione della fiera bolognese, ovvero:

Sicurezza: per diffondere una cultura della sicurezza non si può prescindere da un confronto sulle problematiche e sui rischi reali di incidente, di varia natura ed entità, nelle piscine private e pubbliche, e chiaramente una messa a norma delle tante strutture ormai datate presenti sul territorio italiano.

Sostenibilità: esistono diverse soluzioni per l’efficientamento energetico degli impianti, innovazioni per rendere sostenibili piscine, palestre e centri sportivi, grazie a un approfondimento sulle più recenti soluzioni tecnologiche per sistemi di filtrazione efficaci e sicuri. Piscine in acciaio inox con riduzioni al 50% delle emissioni di CO2 piuttosto che biopiscine in perfetto equilibrio con la natura grazie alla fitodepurazione, gli esempi sono vari e tendono tutti all’impattare sempre meno sull’ecosistema.

Pubblico-privato: strategie per gestire in modo ottimale impianti acquatici complessi garantendo gli obiettivi di sostenibilità e il miglioramento della qualità.

Rigenerazione urbana: il miglioramento delle nostre città può passare anche dalla costruzioni di impianti pubblici di un certo livello che, come abbiamo detto nelle statistiche riportate in principio, latitano nel nostro paese. Nella tre giorni fieristica è stato esaminato il caso di una proposta per riqualificare un’importante area di Milano attraverso la realizzazione di un centro per l’attività in acqua.

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